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Categoria: paesaggio

Periodo: 2013

Località: ITALY - PORTO TORRES

Committente: AGENZIA CONSERVATORIA DELLE COSTE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Progetto Architettonico: arch. Antonello Stella, 3ti_Lab Srl, arch. Valerio Rompietti, arch. Paolo Rossi (Rm), arch. Elisa Spada

Coordinatore: I-II Fase_Valerio Rompietti

Assistenti: I Fase_Martina Lama, Silvia Verardi - II Fase_Andrea Cavagna, Mario Lazzaroni

Render: I Fase_Mattia Penazzi - II Fase_Andrea Cavagna

Concorso: Concorso di progettazione

Premi e riconoscimenti: Selezionato per la seconda fase

progetto

Osservando l'intero ambito territoriale in cui si inserisce il sito di progetto sembra emergere una peculiare 'invarianza di scala', tale per cui, da isola qual è la Sardegna all'interno del territorio nazionale, si può scendere al sistema delle isole minori che si raccolgono lungo le coste del territorio sardo, tra cui la stessa isola dell'Asinara. A sua volta il suo territorio è caratterizzato da una rete di 'isole' edificate, le numerose diramazioni carcerarie, sorte da precedenti strutture agricole presenti sull'isola ed implementate in periodi diversi, che ne rendono peculiare il paesaggio. Tali strutture sono spesso caratterizzate a loro volta da un arcipelago di edifici, alcuni più grandi come le strutture carcerarie, altri di più ridotte dimensioni come gli edifici di supporto, così organizzati all'epoca dell'insediamento carcerario per mantenere il carattere rurale dell'isola, anche attraverso il riuso di fabbricati preesistenti. Il complesso di Trabuccato si inserisce pienamente in questo sistema di 'isole' costruite, fortemente caratterizzato dalla presenza del carcere, della caserma, delle vecchie stalle e degli edifici minori un tempo adibiti a depositi e alloggi per gli agenti. Si tratta di strutture estremamente eterogenee, la cui frammentazione e diversificazione riguarda anche gli stessi edifici, in termini di stratificazione storica e conseguentemente di caratteristiche tipologiche, materiche e di finitura. Scopo principale del progetto è valorizzare le strutture preesistenti, la loro stratificazione ed eterogeneità, inserendo prima di tutto il complesso di Trabuccato in un sistema più esteso, quello delle diramazioni carcerarie e degli altri complessi edificati dell'isola, già rifunzionalizzati o di prossimo recupero e valorizzazione, per poi intervenire con soluzioni puntuali sui segni del paesaggio, sugli spazi esterni e all'interno delle strutture esistenti.

L'attenzione per la stratificazione storica dei complessi di edifici viene estesa agli elementi che disegnano, scandendolo, il paesaggio dell'isola, muretti a secco e pozzi-abbeveratoi, segni di un'attività agricola e pastorizia che, emergendo dalla superficie arida dell'isola, orientano lo sguardo e il cammino dei visitatori.

Date queste premesse, l'approccio al progetto si è mosso all'interno delle prescrizioni del bando che, pur nella nuova destinazione d'uso, prevede il mantenimento e la valorizzazione delle caratteristiche intrinseche dei manufatti, anche nei suoi aspetti che ne fanno riconoscere la vecchia funzione di carcere. Ecco allora che in quest'ottica di restauro filologico si è ritenuto importante intervenire su elementi minimi e con piccoli e mirati inserimenti, in particolare lavorando sulla sistemazione delle corti interne, ambiti fondamentali per la comprensione e la fruizione dell'intero complesso.

L'area ad est dell'ex-carcere, un tempo spazio coltivato a ridosso delle strutture penitenziarie, è stata sistemata a 'marina secca' tramite mirati interventi di paesaggio, leggere movimentazioni di terreno, definizione di aree per il rimessaggio e percorsi per lo spostamento delle imbarcazioni.

L'attività in mare sarà garantita dalla realizzazione di un approdo galleggiante per le imbarcazioni da diporto, nello specchio acqueo individuato a Sud-Est dell'ex-diramazione carceraria. L'obiettivo principale, analogamente a quanto previsto per gli interventi di paesaggio e le opere sulle strutture esistenti della ex diramazione, è il criterio del minimo intervento, al fine di ridurre al minimo l'impatto ambientale, contenere i costi di realizzazione-manutenzione e consentire la reversibilità degli elementi. Il sistema è da inquadrarsi, date le sue caratteristiche, come un bacino protetto da diga galleggiante con presenza di pontili leggeri ed annessi fingers.